Ecobonus 110%: facciamo chiarezza su questa agevolazione

Hai già sentito parlare dell’Ecobonus 110% contenuto nel nuovo ‘Decreto Rilancio’? Sai però esattamente di cosa si tratta, come chiederlo, che benefici ti da e a cosa si può realmente applicare?
È quello che scopriremo in questa guida.
Ecobonus 110%: di cosa si tratta
Parlando di un bonus così denominato, che entra nella categoria. dei cosiddetti ‘superbonus’, la confusione potrebbe insorgere. Com’è possibile che un bonus ecceda del 10% la spesa sostenuta?
Significa che a fronte di una spesa di 1.000,00€ lo stato ne restituisce 1.100,00€?
Naturalmente non è esattamente così, anche se i vantaggi sono reali e molteplici.
Il meccanismo di questo superbonus viaggia in sconti in fattura e nella modalità della cessione del credito. Quindi, è vero che il bonus 110% riconosce la spesa fatta dal contribuente più un 10% aggiuntavo, ma è altrettanto vero che non si avrà un rimborso diretto pari a quella cifra maggiorata.
Inoltre, è necessario portare in dichiarazione dei redditi i giustificativi delle spese che devono essere di un certo tipo, e precisamente ‘lavori trainanti’.
Quali sono i lavori trainanti
Come abbiamo detto, la prima condizione per poter richiedere l’ecobonus in oggetto è quello di effettuare i cosiddetti ‘lavori trainanti’. Si tratta di tutti quegli interventi fatti su edifici o parti di essi, volti a migliorare l’ecosostenibilità e l’ecocompatibilità delle strutture in questione.
Possono essere quindi lavori di isolamento termico, così come la sostituzione di impianti per il riscaldamento obsoleto in favore di impianti di nuova generazione. Ancora, si possono fare lavori di ammodernamento dell’impianto di raffreddamento o riscaldamento dell’aria con sistemi tipo ‘a pompa di calore’.
Rientrano inoltre in questa categoria anche i lavori antisismici per la messa in sicurezza degli edifici, che già beneficiano del ‘sismabonus’. Ci sono poi ulteriori lavori ammessi, che non sono strutturali ma funzionali, come ad esempio quelli volti al minor fabbisogno energetico della struttura.
Si pensa subito quindi agli impianti fotovoltaici, ai pannelli solari, ma anche alla realizzazione delle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.
Come funziona in pratica la detrazione
Chi volesse usufruire di questo bonus, come prima cosa dovrà fare attenzione a conservare la documentazione attestante i lavori nonché tutti i pagamenti tracciabili ed esigibili.
In tal senso si può consultare un buon patronato o un caf, se non anche un commercialista, che potrà consigliare al meglio.
Una volta capito se il lavoro da eseguire potrà essere rimborsato, si deve sapere che il rimborso non sarà né diretto né cumulativo. Come avviene per le detrazioni simili, si avrà diritto al recupero della somma spesa in un arco di tempo di 5 anni.
Ci sono però due modalità di rimborso, come specificato all’inizio.
La prima è quella che abbiamo appena citato, cioè la classica detrazione in 5 anni grazie alla dichiarazione dei redditi.
La seconda è lo sconto in fattura (che prevede la cessione del credito e viceversa).
Facciamo un esempio pratico: hai la necessità di effettuare uno di quei lavori elencati.
Chiamerai chiaramente una ditta ad eseguirli.
La ditta eseguirà i lavori ed emetterà fattura.
Questo credito verso la ditta potrà essere ceduto: alla ditta stessa o ad una banca.
Quindi, la ditta applicherà uno sconto in fattura a te del 100% (e i lavori per te saranno gratis) e poi la ditta farà valere il suo credito.
In questo caso però, come avrai notato, lo sconto per te non sarà del 110%, ovviamente, ma del totale dei lavori.
Per decidere quale soluzione potrebbe fare al caso tuo, valuta la tua disponibilità economica,
Se hai capitali liquidi da anticipare per i lavori (magari nell’ambito di un investimento), potresti optare per la prima soluzione e poi recuperare in 5 anni.
Se invece necessiti di lavori ma non hai disponibilità, puoi usufruire dello sconto in fattura e cedere il tuo credito.
Naturalmente, i criteri per accedere a questo tipo di bonus, saranno ancora più stringenti, per evitare situazioni non regolari data l’appetibilità della misura fiscale.