Termometri bimetallici per applicazioni industriali: guida pratica alla scelta

In un settore in cui precisione e affidabilità sono requisiti fondamentali, la scelta degli strumenti di misura gioca un ruolo decisivo. I termometri bimetallici per applicazioni industriali rientrano tra quegli strumenti apparentemente semplici ma capaci di fare la differenza nella gestione di impianti, processi e controlli termici, anche perché stiamo parlando di uno strumento in grado di misurare la temperatura in un’ampia gamma di applicazioni industriali.
Cos’è un termometro bimetallico e come funziona
Immaginiamo due metalli diversi che reagiscono in modo opposto al calore: uno si dilata più dell’altro. Questa differenza, sfruttata con intelligenza ingegneristica, è alla base del funzionamento del termometro bimetallico. All’interno dello strumento, una spirale composta da due lamelle metalliche saldate insieme si deforma con la temperatura. Il movimento rotazionale generato da questa deformazione meccanica aziona una lancetta che indica il valore termico su una scala graduata.
La bellezza di questo meccanismo risiede nella sua semplicità: nessun liquido, nessuna alimentazione elettrica, solo fisica pura. Eppure, proprio grazie a questa semplicità, i termometri bimetallici trovano applicazione in contesti dove la robustezza e l’affidabilità devono essere garantite anche in condizioni ambientali difficili.
Quando preferire i termometri bimetallici rispetto ad altre tipologie
In un panorama vasto come quello della strumentazione industriale, ogni tecnologia ha il suo campo d’azione. Ma quando è opportuno preferire i termometri bimetallici a soluzioni come ad espansione di liquido e ad espansione di gas?
La risposta sta spesso nel contesto d’uso. In ambienti meccanici soggetti a vibrazioni, polveri o umidità, un termometro bimetallico mostra tutta la sua resilienza. Nessun cablaggio da proteggere, nessuna elettronica da schermare. Inoltre, è ideale per misurazioni locali dove la lettura deve essere immediata, visiva e senza bisogno di alimentazioni esterne. Vengono così usati nel settore chimico, petrolchimico, alimentare, farmaceutico, trattamento delle acque, oil e gas e tanto altro.
Anche il fattore costo gioca un ruolo importante. Per installazioni multiple o dove è necessario un monitoraggio distribuito, i termometri bimetallici rappresentano una soluzione economicamente vantaggiosa senza sacrificare l’accuratezza, soprattutto nella fascia di temperatura compresa tra -50 °C e +500 °C. Ma riesce ad adattarsi anche in contesti dove la temperatura oscilla da -70°C a +600°C.
Esistono anche i termometri a dilatazione di gas inerte, che sono realizzati dunque con l’azoto (che non è tossico né inquinanti per l’ambiente). Anche in questo caso parliamo di termometri industriali sicuri e con prestazioni tecniche elevate, quali precisione e velocità di risposta.
Principali vantaggi dei termometri bimetallici in contesti industriali
C’è qualcosa di rassicurante nell’affidarsi a uno strumento meccanico che non teme blackout o interferenze. Ma i vantaggi dei termometri bimetallici per applicazioni industriali vanno ben oltre l’affidabilità. Tra i principali, spiccano:
- Robustezza strutturale: realizzati in acciaio inox, resistono a urti, vibrazioni e agenti corrosivi.
- Autonomia: non necessitano di alimentazione, rendendoli ideali per aree remote o impianti dove l’efficienza energetica è prioritaria.
- Bassa manutenzione: se ben installati e tarati, offrono performance stabili nel tempo.
- Risposta visiva immediata: la lettura analogica permette un colpo d’occhio rapido, prezioso in situazioni operative.
Il loro impiego si estende da centrali termoelettriche alle linee di produzione alimentare a officine meccaniche, a testimonianza della loro versatilità.
Come installare e calibrare correttamente un termometro bimetallico
L’installazione corretta è il primo passo per garantire misurazioni affidabili. Un errore frequente è posizionare il bulbo in zone di flusso termico non rappresentative, come pareti fredde o angoli stagnanti. Il sensore deve trovarsi esattamente dove si desidera rilevare la temperatura.
La calibrazione iniziale, poi, non è da trascurare: confrontare la lettura del termometro con uno strumento campione certificato permette di correggere eventuali deviazioni, soprattutto nei modelli a scala larga.
Anche il tipo di attacco — radiale, posteriore — deve essere scelto in base all’impianto, per evitare torsioni meccaniche.
Manutenzione e verifiche periodiche per garantire precisione e durata
Come ogni strumento di misura, anche il termometro bimetallico ha bisogno di attenzioni nel tempo. Un’operazione fondamentale è la pulizia regolare del quadrante, l’assenza di condensa interna e la verifica dell’allineamento della lancetta sono segnali da monitorare periodicamente.
Nei contesti normali, le verifiche metrologiche programmate fanno parte delle procedure di qualità. Anche nei contesti meno stringenti, un controllo annuale è consigliato, specialmente se lo strumento è esposto a forti sollecitazioni termiche o meccaniche.
Non meno importante è la sostituzione preventiva nei casi in cui la risposta diventa lenta o irregolare: meglio agire prima che una lettura errata comprometta un intero processo.
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