Insegne luminose per negozi: ecco perché sceglierle
L’insegna luminosa è il primo biglietto da visita di qualsiasi attività commerciale: espone il punto vendita agli occhi del mondo e può incidere in maniera determinante sul successo di un negozio.
Andiamo a vedere meglio in che modo l’allestimento esterno è una forma di comunicazione, assieme a qualche consiglio utile per scegliere le insegne luminose.
Le insegne e il neuromarketing
Le insegne dei negozi posseggono un forte potere espressivo: quante volte è capitato di associare il ricordo di un negozio alla sua insegna?
Si tratta a tutti gli effetti di un messaggio pubblicitario permanente, in grado di veicolare l’identità del proprio business: ogni elemento dell’insegna, dalle parole al logo, può rimanere più o meno impresso nella memoria di chi passa.
Secondo gli studi di neuromarketing, i colori sono capaci di far presa su determinati target, perché posseggono un impatto sulla psicologia dei consumatori e in alcuni casi sono in grado persino di condizionarne le scelte.
Un ottimo riscontro di questo principio è facilmente visibile nei supermercati, dove ci si imbatte in confezioni di prodotti accuratamente progettate per trasmettere concetti attraverso i colori.
Lo stesso vale per le insegne luminose e naturalmente, così come le cromie, anche forme e disegni assumono la stessa importanza.
Le strategie di marketing suggeriscono di creare un insieme armonico tra l’insegna, l’edifico e l’interno del locale.
Il posizionamento dell’insegna sulla porta d’ingresso dev’essere perfetto ed equilibrato e la sua lunghezza deve adattarsi a quella dell’entrata, mentre i colori dovrebbero acquisire un senso nel contesto dell’edificio.
Accendere i riflettori sull’attività
Catalizzatrici d’attenzione, le insegne luminose contengono al loro interno lampade led ad alta efficienza, le quali sprecano meno energia ma assicurano comunque buone performance.
Quella di lasciare l’insegna accesa anche dopo la chiusura, è una scelta personale: alcuni commercianti prendono questa decisione per rimanere sempre visibili anche a chi passa per strada di notte, altri invece tengono all’ambiente (e alla bolletta), preferendo spegnere le luci.
Ad ogni modo, lo stimolo luminoso cattura immediatamente lo sguardo, rendendo il negozio più competitivo. Inoltre, le insegne retroilluminate di solito hanno una durata notevole, che va dalle quarantamila alle cinquantamila ore.
Scegliere un’insegna di qualità rappresenta un investimento a lungo termine. Attraverso l’insegna è possibile richiamare immediatamente un immaginario e trasmettere la personalità di un’attività commerciale a chi sta guardando: l’impatto visivo è importante, specie per attirare i nuovi clienti.
Per lo stesso motivo, bisognerebbe riparare subito l’insegna in caso di danneggiamento: il rischio è quello di trasmettere ai clienti un’idea di decadimento, che viene associata per estensione al negozio.
Come scegliere l’insegna luminosa: alcuni consigli
Tra i pregi delle insegne per negozi c’è la possibilità di personalizzarle in ogni parte: font, grafica e colori dovrebbero essere studiate con attenzione e non scelte a caso, in quanto potrebbero influenzare il successo dell’attività.
Vi sembra un’affermazione esagerata? Eppure non è così, poiché scegliere un font difficile da leggere, troppo vivace o inadatto, significa dare un’impressione errata a chi non è mai entrato prima nel negozio.
In generale è meglio puntare su font ben leggibili e sobri, in modo tale che non passino mai di moda: meglio se riflettono lo stile di interior design dell’attività commerciale.
Bisogna porre attenzione anche al colore: si potrebbe cadere nella trappola di scegliere toni troppo accesi nella tentazione di voler risaltare, invece è meglio anche qui un colore moderno, magari ricollegabile ai mobili del locale.
Oggi è facile ottenere un’insegna luminosa personalizzata anche online, grazie ad aziende affidabili che offrono questo servizio, come sul sito www.pubblilight.it.
Compiere l’errore di pensare che curare i dettagli non serva a niente, significa dimenticarsi che la clientela spesso è in primis attirata da come si vende la merce e solo successivamente dalla sua qualità.