Sicurezza elettrica: cosa dice la legge?

La sicurezza elettrica è l'insieme delle tecniche preposte alla realizzazione di impianti elettrici sicuri, ovvero che non possano in alcun modo danneggiare persone o cose, compreso l'impianto stesso. Essa è necessaria per tutelare l'incolumità delle persone e più in generale per ridurre il rischio elettrico. Inoltre negli ambienti di lavoro contribuisce a migliorare il livello della sicurezza.
Rischio elettrico: cos'è?
Il rischio elettrico è l'insieme dei rischi legati alla possibilità che si verifichi un evento dannoso a causa del contatto diretto o indiretto con una o più parti sotto tensione dell'impianto elettrico. Questo tipo di eventi può infatti portare sia a danni diretti verso le persone sia a conseguenze distruttive come incendi e esplosioni, derivanti dall'innesco di materiali infiammabili o esplosivi come ad esempio vapori o gas.
Tra gli eventi più importanti che si cercano di prevenire vi sono quelli in grado di mettere in crisi l'impianto, ovvero cortocircuiti, sovraccarichi e sovratensioni, ma indirettamente anche la mancanza di energia elettrica può essere causa di danni, come ad esempio cadute per mancanza di luce o allagamenti.
Le cause del rischio elettrico sono molteplici, quelle che coinvolgono in modo diretto le persone sono:
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il contatto diretto, ovvero tra una persona e una parte normalmente in tensione;
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il contatto indiretto, ovvero tra una persona e una parte che normalmente non è in tensione, ma che in quel momento lo è a causa di un guasto.
La cause che coinvolgono inizialmente solo l'impianto elettrico sono invece:
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il sovraccarico di corrente;
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il cortocircuito, ovvero il contatto tra più conduttori attivi;
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la sovratensione, ovvero l'aumento temporaneo della tensione di esercizio al di fuori delle specifiche di progetto dell'impianto a causa di eventi esterni o interni come fulmini o guasti.
Quali sono le leggi e le normative?
Il compito di redarre le normative relative alla sicurezza elettrica spetta ad enti specializzati. A livello comunitario troviamo il CEN (Comitato Europeo di Normazione) e in particolare il CENELEC (Comitato Europeo di Normazione Elettrotecnica), mentre ad occuparsene a livello nazionale c'è il CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano).
Il testo più importante che regola questo ambito è il Testo Unico sulla Sicurezza nei luoghi di Lavoro emanato nel 2008, che va ad ammodernare ed unificare le molteplici normative precedenti ed in particolare la legge 46/90. La normativa di riferimento per quanto riguarda gli impianti elettrici sia casalinghi che industriali è la CEI 64-8. Questa subisce continui aggiornamenti sia in base agli studi tecnici condotti dello stesso CEI che in base agli adattamenti necessari all'adeguamento alle norme comunitarie stabilite dal CENELEC.
Precauzioni e dispositivi di sicurezza adottati: quali sono?
Ognuna delle 5 tipologie di rischio descritte sopra prevede l'adozione di specifiche misure di sicurezza e l'installazione obbligatoria di alcuni dispositivi.
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Rischio da contatto diretto: si adottano isolamenti in materiali gommosi o rigidi come il PVC. Ogni isolante ha associato un codice IP, che indica il grado di protezione offerto.
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Rischio da contatto indiretto: la protezione da questi contatti avviene in maniera attiva attraverso dei dispositivi che rilevano le dispersioni di corrente. Questi consistono solitamente in interruttori differenziali (detti anche salvavita) in grado di rilevare appunto la differenza tra la corrente che entra e quella che esce da un circuito protetto e interrompendo il circuito in caso venga superata una certa soglia.
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Sovraccarico di corrente: anche in questo caso la protezione è di tipo attivo e viene comunemente garantita da interruttori magnetotermici o talvolta da fusibili. Questi dispositivi sono in grado di rilevare sovracorrenti e nel primo caso permettono di riattivare l'impianto tramite un interruttore, mentre nel secondo caso il fusibile si brucerà e dovrà essere sostituito.
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Cortocircuiti: si adottano i medesimi dispositivi per la protezione da sovraccarichi.
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Sovratensioni: il dispositivo utilizzato per proteggere da questo tipo di eventi è lo scaricatore, in grado appunto di scaricare la corrente a terra in caso il voltaggio superi una certa soglia di tolleranza. La protezione offerta è sia contro le cause esterne che quelle interne.